Situazione in Georgia: scambio di opinioni tra il Segretario generale e il Presidente Salome Zourabichvili e il Primo ministro Irakli Kobakhidze
Approvata in terza lettura la legge sui "valori della famiglia e la protezione dei minori", che sancisce il riconoscimento della sola famiglia naturale formato da un uomo e una donna. L'Ue invita Tbilisi a ritirarla, ma il Parlamento ha i numeri per aggirare un eventuale veto della Presidente Zourabichvili.
Di recente è stata approvata una legge sui “valori della famiglia e la protezione dei minori” che vieta quella che viene definita "la propaganda delle relazioni omosessuali e dell'incesto" nelle scuole e nelle trasmissioni televisive e rende illegali le operazioni per il cambio di sesso e le adozioni da parte degli omosessuali. “Questa legge non è sulle restrizioni dei diritti umani ma è sulla restrizione della propaganda in generale, è disegnata in linea con i diritti umani standard”, ha detto Kobakhidze, “pensiamo che anche il Gay pride sia uno degli strumenti di propaganda, e che tutti i gay pride siano azioni politiche che non abbiano nulla a che fare con i diritti umani”, ha aggiunto.
In Georgia il Presidente del Parlamento per proteggere i bambini e tutelare la famiglia naturale ha approvato il taglio sui diritti LGBTQ.
Borrell: “la Georgia si allontana sempre più dall’adesione all’Ue”
Bruxelles segnala che con l’approvazione definitiva della legge sui “valori della famiglia e la protezione dei minori”, la Georgia si “allontana ulteriormente” dal percorso verso l’Unione europea; poiché il provvedimento che mette a repentaglio le richieste della comunità LGBTQ è l’ultimo di una serie di strette annunciate da Tbilisi, la capitale della Georgia, sullo Stato di diritto: dalla legge sugli “agenti stranieri” - alle minacce di bandire i partiti di opposizione dopo le elezioni in calendario il 26 ottobre.
Josep Borrell, l’Alto rappresentante Ue per gli Affari Esteri, ha invitato il Governo guidato da Giorgi Kobakhidze, ma soprattutto la Presidente uscente Salomé Zourabichvili, a ritirare la Legge.
Una legge che secondo Borrell “comprometterà i diritti fondamentali del popolo e aumenterà la discriminazione e la stigmatizzazione”.
Le nuove norme modificano l’articolo 30 della Costituzione Georgiana inserendo nella carta fondamentale il riferimento a diverse questioni come:
il matrimonio,
l’adozione e l’affidamento di minori,
gli interventi medici legati all’identità di genere,
il riconoscimento del genere nei documenti e
l’uso di termini legati al genere nei comunicati ufficiali e nella sfera mediatica.
Con l’adozione della nuova legislazione, dunque, il Paese del Caucaso meridionale si allontana ancora di più dalla prospettiva dell’adesione al blocco dei Ventisette, allungando la lista di provvedimenti incompatibili con gli Standard Europei per quanto riguarda soprattutto la tenuta della Democrazia e dello Stato di Diritto.
Già in seguito all’adozione della legge di ispirazione filo-russa sulla ‘trasparenza dell’influenza straniera’, che prevede che tutte le organizzazioni che ricevono più del 20 per cento dei loro finanziamenti dall’estero dovrebbero registrarsi come “organizzazione che persegue gli interessi di una potenza straniera”, il Consiglio Europeo ha di fatto congelato il percorso della Georgia verso l’ingresso nell’Ue.
Si ripete come è successo la scorsa primavera per la legge sugli agenti stranieri: la presidente filo-europeista Zourabichvili vuole respingere la legge “valori della famiglia e la protezione dei minori” per sostenere gli Lgbtq, Legge che vieterebbe propaganda di relazioni omosessuali e di incesto nei programmi in tv e negli istituti scolastici e universitari, oltre a limitare raduni e manifestazioni.
Comunque il Governo trainato dal partito Sogno Georgiano dorme sogni tranquilli, poiché dispone di una maggioranza schiacciante in Parlamento che gli permetterebbe di aggirare il veto della Presidente oramai a fine mandato. infatti la legge entrerà in vigore comunque, perché il Presidente del Parlamento ha il potere di firmarla in caso di rifiuto Presidenziale, e di promulgare così la legge prima dell’appuntamento elettorale, che sarà a questo punto decisivo per tracciare il percorso di Tbilisi verso l’Ue.
Le preoccupazioni dell’Unione europea, con l’alto rappresentante Josep Borrell che ha detto che la condotta del governo georgiano negli ultimi mesi allontana l’annessione, sono legate anche alla questione dei diritti Lgbtq+.
Parte del comunicato da parte di Bruxelles: The Georgian Parliament adopted laws on ‘family values and protection of minors’ which will undermine the fundamental rights of the people and increase discrimination & stigmatisation.
I call on Georgia to withdraw this legislation, further derailing the country from its EU path.
Traduzione : Il Parlamento georgiano ha adottato leggi sui “valori della famiglia e protezione dei minori” che mineranno i diritti fondamentali delle persone e aumenteranno la discriminazione e la stigmatizzazione.
Invito la Georgia a ritirare questa legislazione, allontanando ulteriormente il paese dal suo percorso verso l’UE.
— Josep Borrell Fontelles (@JosepBorrellF) September 18, 2024
Nei giorni scorsi in Georgia si sono tenute le elezioni parlamentari, che a risultati ufficiali, contestati, vedono la vittoria del partito definito filorusso “Sogno Georgiano”, ove il Primo Ministro Irakli Kobakhidze, respingendo le accuse di preferire i buoni rapporti con Mosca a quelli con la Unione Europea, ha assicurato che l'integrazione del Paese nell'Unione europea rimane la "principale priorità" di Tbilisi in politica estera, fa sapere il Presidente Pulpan.
Anche se è stata appena approvata una legge sui “valori della famiglia e la protezione dei minori” che vieta quella che viene definita "la propaganda delle relazioni omosessuali e dell'incesto" nelle scuole e nelle trasmissioni televisive e rende illegali le operazioni per il cambio di sesso e le adozioni da parte degli omosessuali. “Questa legge non è sulle restrizioni dei diritti umani ma è sulla restrizione della propaganda in generale, è disegnata in linea con i diritti umani standard”, ha detto Kobakhidze, “pensiamo che anche il Gay pride sia uno degli strumenti di propaganda, pensiamo che tutti i pride siano azioni politiche e che non abbiano nulla a che fare con i diritti umani”, ha aggiunto.
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